L’arte è da sempre instancabile compagna dell’individuo e le sue origini legate alla cura e alla terapia risalgono a tempi assai remoti. Significative radici le troviamo nell’ arte tribale dove gli uomini e le donne medicina si prendevano cura dei malati dei loro villaggi entrando empaticamente in relazione con loro attraverso rituali di danze e canti estatici. Nell’antichità, sia nella cultura greca che romana, si riteneva che le arti, in particolare la musica e il teatro, potessero favorire un maggior benessere fisico e mentale. Sicuramente poi tutta l’arte contemporanea e le avanguardie del 900 sono state un forte impulso alle arti terapie in quanto riconoscevano l’importanza e l’urgenza della libera espressione a livello individuale e sociale. Come disciplina vera e propria, l’artiterapia nasce tra gli anni 1940 – 50 in Inghilterra e negli Stati Uniti . All’epoca era una modalità terapeutica per curare i disagi psicologici dei reduci di guerra e delle persone traumatizzate, oltre che pazienti con difficoltà verbali ricoverati in ospedali psichiatrici. Veniva praticata da artisti sensibili al potenziale comunicativo dell’arte e da psicologi interessati al linguaggio non verbale. A questo proposito è fondamentale il lavoro dell’artista e psicologo britannico Adrian Hill. Tra i contributi pionieristici statunitensi troviamo invece due donne: Margaret Naumburg e Edith Kramer. Sulla scia del pensiero di Freud e Jung, Margaret Naumburg ritiene che le produzioni artistiche dei pazienti siano l’espressione di materiali simbolici inconsci che in tal modo emergono alla coscienza. Nella terapia l’arte arriva così dove la parola non può. Edith Kramer invece focalizzava l’attenzione sul grande potenziale terapeutico del processo creativo in quanto tale. Nei paesi anglosassoni la figura dell’arte terapeuta ha da molto tempo un riconoscimento professionale codificato e la disciplina si è estesa ad altri campi di intervento più propriamente socio-educativi, preventivi e riabilitativi. In Italia è solo tra gli anni ’60 e ’70 che l’artiterapia comincia a farsi strada come disciplina autonoma. Attualmente in Italia ci sono scuole di diverso orientamento che formano gli arti terapeuti, ma solo dopo l’entrata in vigore della legge n°4 del 14-1-2013, tesa alla regolamentazione delle professioni non organizzate, le scuole più accreditate stanno provvedendo a costituire associazioni con registri professionali. In particolare la scuola di MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi, il 16 aprile del 2014 ha costituito l’associazione professionale AIMAT (Associazione Italiana MusicArTerapeuti nella GDL ) di cui faccio parte. L’associazione tutela gli associati e garantisce la loro formazione continua e in tal modo tutela anche l’utenza salvaguardando la qualità degli interventi.
Sotto l’etichetta ‘Arti terapie’ troviamo rappresentate molte espressioni artistiche e in particolare si possono annoverare diverse discipline come :
-l’ arte terapia propriamente detta che utilizza le arti visuali come disegno, pittura, scultura, fotografia, video arte ;
– la musico-terapia che utilizza il suono, la voce, il canto, la musica e gli strumenti musicali come mezzo espressivo;
-la danza-movimento terapia che utilizza il corpo come mezzo principe dell’espressione interiore;
-il teatro-terapia dove espressione verbale e non verbale si coniugano con l’espressione corporea ;
– le arti terapie integrate che utilizzano le arti in maniera multidisciplinare .
Queste discipline poi le troviamo declinate in diverse scuole di pensiero e orientamenti terapeutici.
In generale, tutti gli orientamenti riconoscono che l ’artiterapia può essere sperimentata da chiunque, nel senso che per praticarla non è necessario disporre di particolari abilità o competenze artistiche perché ogni espressione ha diritto di cittadinanza essendo manifestazione di un sentire profondo e di valore. Essendo un tipo di comunicazione prevalentemente non verbale, l’arte terapia è particolarmente indicata per i bambini in genere e in particolare per i bambini autistici o con handicap sensoriali, oltre che per tutti quegli adulti che preferiscono esprimersi al di là delle parole. Mediante l’artiterapia è possibile attivare risorse naturali che ognuno di noi possiede elaborando il proprio vissuto in forme e dimensioni artistiche trasmissibili agli altri. Tutto ciò permette di aumentare l’autoconsapevolezza affrontando le difficoltà e controllando nel contempo stress, ansia e depressione. L’artiterapia viene utilizzata sia in ambito educativo e formativo nelle scuole, nelle comunità e nei gruppi di mutuo aiuto che in ambito sanitario e riabilitativo come supporto ad altri tipi di terapie. Infine può essere intrapresa come forma di terapia individuale o familiare. L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce la salute come ‘uno stato di benessere fisico, psichico e sociale’ non riducendo questo concetto alla semplice assenza di malattia. Le arti terapie sono strumenti che tendono proprio a realizzare questa definizione comprensiva.
Maria Teresa Cardarelli – 16 gennaio 2018