Il costante bombardamento visivo da televisione, internet e videogiochi si potrebbe mettere in relazione al problema dell’obesità che sta affliggendo sempre più la nostra civiltà occidentale. Il detto “siamo ciò che mangiamo” può essere esteso per similitudine a “siamo ciò che vediamo” . In merito segnalo di Stefano Zecchi, ‘L’uomo è ciò che guarda’ ed. Mondadori. Così come per i cibi che incorporiamo, anche le immagini possono farci bene o male, esserci d’aiuto o crearci scompensi. Il problema consiste nel fatto che generalmente non sappiamo calcolare gli effetti che queste producono in noi a livello profondo. In “Ricordi, sogni e riflessioni” C.G.Jung scrive “Noi siamo un processo psichico che non controlliamo o che dirigiamo solo parzialmente.” E ancora “ ….. la violenza delle immagini della mia esperienza infantile mi avevano terribilmente sconvolto.” L’imago infatti è sempre in azione, in particolare per i bambini e per gli adolescenti, come ben sanno coloro che ruotano intorno al mondo della pubblicità e ai suoi prodotti. Genitori sempre più ostaggi dei figli in materia di acquisti e sempre più bambini aggressivi ed adolescenti affetti da bullismo nelle scuole. La tipologia del ‘tiranno/violento’, ma anche ‘triste e solo’ sta aumentando a livello esponenziale. Non sarebbe forse il caso di spegnere tv e pc portare i nostri pargoli a visitare qualche esposizione in giro per il Bel Paese?
Maria Teresa Cardarelli – 6 luglio 2015
(Foto: Tau ‘Cena Ultima’ 2005 -particolare di stampa su tela da collage su carta)