Il progetto “Vedere Voci” continua a crescere
VEDERE VOCI è il titolo di un bel libro sul mondo dei sordi scritto dal neurologo americano Oliver Sacks. Maria Teresa Cardarelli, MusicArTerapeuta e artista di arti visive, ha ripreso questo titolo per dar vita al progetto triennale di arte terapia e teatro- fiaba a favore dei bambini sordi, realizzato presso la scuola Figlie della Provvidenza di S. Croce di Carpi. Le voci dei sordi si possono soprattutto vedere, attraverso la lingua dei segni che queste persone utilizzano per comunicare tra di loro. Si tratta di una lingua vera e propria utilizzata in particolare nella terza edizione del progetto, grazie alla partecipazione di Azzurra Cacciapaglia e di Veronica Varricchio, insegnante sorda di Lis (Lingua dei Segni Italiana). In questi 3 anni il progetto ha coinvolto una ventina di bambini sordi dai 5 ai 10 anni e una decina di operatori e volontari del servizio civile.
La maggior parte dei bambini partecipanti fa uso di protesi, mentre una minoranza è munita di impianto cocleare. I gradi di sordità sono differenti, così come sono differenti le situazioni in cui questa calamità invisibile è sopraggiunta nel corso della vita. I bambini sordi hanno un naturale bisogno di comunicare, ma tutto ciò può infrangersi contro il muro dell’indifferenza sociale portandoli all’isolamento. Fondamentali dunque sono supporti e strumenti atti a favorire l’espressione personale e di gruppo che spazino dalla comunicazione non verbale aquella verbale. Per raggiungere questi obiettivi, il progetto VEDERE VOCI si è avvalso della MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi, e del Teatro- Fiaba con le carte, una declinazione del sociodramma moreniano classico, in via di sperimentazione.
Nel 2015 il progetto VEDERE VOCI è stato finanziato dalla scuola Figlie della Provvidenza, nel 2016 da una campagna di crowdfunding e nel 2017 interamente dal distretto Leo 108 Tb.Il video che verrà presentato il 24 maggio, oltre a documentare alcune delle attività svolte e la metodologia utilizzata desidera essere un ringraziamento a tutti i sostenitori di questa profonda esperienza umana ed artistica.